
- ILLER
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Io,
Dioniso l'Errante
ebbro di grazia, misterioso sul palco
giocondo parto di un'altra notte
eccomi a voi, uomini
corso
a voi tra i boschi
come un cavallo rincorso
da galassie di stelle
fino qui a voi, uomini
cantate le mie liriche, donne
ascoltate il fluido uscire
da un flauto tra i tamburi
perdonatemi sempre, uomini
figlio di nessuno
secondo a nessuno
vi riporto i numeri
che la parola nascose
io Dioniso l'Errante
vagabondo consolatore di Cristo
sincero vendicatore della gioia
portavoce dell'inesprimibile
spruzzo di rinnovata volontà
preso, fatto a pezzi
sbranato dai cani da guardia
per non aver risposto
solo, in piedi, due passi dalla sfinge
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una
ricchezza è scesa dal sagittario
sparata come una freccia di fuoco
che felicità approppriata
per l'uomo-dio, dopo l'uomo-bestia
io, nato dallo stupro di mia madre
se vorrete la mia storia
nata prima dei suoni della lira
dovrete ascoltare e vedere
con tutto il corpo
uomini, uomini, uomini
non sono il messia
ma il salvatore
che porta gioventù e rugiada
io, Dioniso l'Errante
mi sento come Apollo
e per la prima volta
vago nello spazio stellato
cercando un posto per il mio sole
nella notte senza fine
coscenza infranta,
uomini sentite
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Liber IX, classe A
sub figura XXVII
L.°.C.°.F.°.
1.°.1.°. |